In occasione dell’uscita del nuovo libro di Ivo Blom, Quo vadis, Cabiria and the ‘Archaeologists’: Early Italian Cinema’s Appropriation of Art and Archaeology (Torino: Kaplan, 2023), il Reale Istituto Neerlandese di Roma (KNIR) organizza una tavola rotonda con quattro esperti di varie discipline complementari per riflettere sul ruolo della pittura e dell’archeologia nel cinema muto.
All’inizio degli anni Dieci, l’Italia era leader mondiale della produzione cinematografica con i suoi film spettacolari sull’antichità romana e cartaginese. Nonostante le innovazioni nella narrazione e nella messa in scena, registi come Guazzoni e Pastrone guardavano anche al XIX secolo, appropriandosi non solo della letteratura e del teatro, ma anche della pittura, un tema che finora è stato poco studiato.
Pittori “archeologisti” come Gérôme, Alma-Tadema e Rochegrosse, che combinavano un’accurata ricerca storica con la propria immaginazione dell’antichità, hanno così conosciuto una seconda vita nell’arte cinematografica nel XX secolo. Grazie all’uso della riproduzione tecnica, le loro opere sono entrate a far parte della memoria pubblica e sono state riutilizzate dai cineasti, in modo più evidente in due film chiave dei primi anni del cinema italiano: Quo vadis? (1913) e Cabiria (1914). Considerati “fuori moda” negli ambienti artistici dall’inizio Novecento, questi pittori sono stati invece riscoperti e rivalutati in tempi recenti grazie a pubblicazioni e mostre a Roma, Parigi, Marsiglia e Londra.
Il libro di Blom dimostra in particolare che l’antica Cartagine ricreata nel film Cabiria non era solo frutto della fantasia quanto la sintesi del sapere archeologico dell’epoca, la letteratura ottocentesca, la musica e la pittura – il tutto soprattutto di origine franco-italiana. Quanto l’archeologia dell’epoca e le collezioni di musei come il Musée du Louvre di Parigi e il Museo Egizio di Torino possono aiutarci a precisare la storicità ma anche l’immaginario dei “peplum” muti italiani? Comprendere questa cornice transmediale e transnazionale è infatti indispensabile per interpretare le prime epopee cinematografiche italiane, e la storia del cinema in generale.
Il libro sul sito di Kaplan: https://www.edizionikaplan.com/book.php?id=197
Programma 20 ottobre
15:30 Lancio del book trailer & benvenuto, Dr. Maria Bonaria Urban (Direttrice degli Studi di Storia, KNIR)
15:45 Luca Mazzei (Università di Tor Vergata, Roma)
15:55 Stefano Cracolici (Durham University, Durham, UK)
16:05 Monika Wozniak (Università La Sapienza/ Istituto Polacco, Roma)
16:15 Maria Assunta Pimpinelli (Cineteca Nazionale, Roma)
16:25 Ivo Blom, Riflessione e commenti sugli interventi
16:40 Discussione col pubblico
17:00 Drink
Biografia dell’autore
Dr. Ivo Blom è docente di Comparative Arts & Media Studies presso la Vrije Universiteit di Amsterdam. Oltre alle monografie Jean Desmet and the Early Dutch Film Trade (2000) e Reframing Luchino Visconti: Film and Art (2018), ha spesso pubblicato sul cinema muto italiano e sui suoi legami con l’arte e la cultura visiva. Ha inoltre contribuito alle mostre crossmediali Alma-Tadema: At Home in Antiquity (Fries Museum/ Untere Belvedere/ Leighton House, 2016-17) e Enfin le cinéma! (Musée d’Orsay, 2021-22).
© image (square): Cabiria (G. Pastrone, 1914), Museo Nazionale del Cinema, Turin
© image (banner): Pollice verso (J.-L. Gérôme, 1872), Phoenix Art Museum, Phoenix